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Storia dell’Aglione

Aglione della Valdichiana

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria riscoperta dell’Aglione, una varietà di aglio tipica della Val di Chiana (Toscana) che rappresenta un vero e proprio tesoro gastronomico perché pur mantenendo le stesse proprietà dell’aglio ha un sapore estremamente più delicato e dolce… per questo motivo viene chiamato anche “Aglio del bacio” grazie anche alla sua alta digeribilità.

Di questo gigante bianco, può raggiungere gli 800 grammi di peso, disponiamo di diverse fonti storiche che testimoniano il suo utilizzo già in epoca Etrusca che in quella Romana.

Nel De Materia Medica scritto da Dioscoride, medico e botanico greco che esercitò a Roma la sua professione durante il dominio di Nerone, sono esaltati gli effetti benefici per le arterie mentre Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis individua ben 23 modi per usarlo contro disturbi di varia natura, tra questi c’era anche la convinzione che l’aglio proteggesse dalle tossine e dalle infezioni, fatto che ha trovato conferma con gli studi moderni sulle malattie degenerative del fegato.

Ritroviamo interessanti informazioni riguardo all’Aglione anche durante il Rinascimento dove il medico senese Pietro Mattioli, ne esalta la versatilità per guarire numerose patologie alcune delle quali legate a disturbi intestinali e renali.

Oggi l’Aglione sta vivendo una seconda giovinezza dopo che per decenni era una realtà di nicchia che rischiava addirittura di scomparire per sempre. Tutto questo è stato possibile grazie ad aziende, come l’Azienda Agricola Valiani, che con fatica, impegno e determinazione hanno investito tempo ed energie nel farlo conoscere ed apprezzare a tutti coloro che sono amanti della qualità e della prelibatezza.